News

Direttiva europea sulla casa green, i Paesi contrari

L’Italia non è il solo Paese preoccupato per la direttiva europea sulla casa green. Il primo voto sulle norme proposte dall’Unione europea per favorire la ristrutturazione degli immobili esistenti e la costruzione di nuovi ad alta efficienza energetica è previsto il 9 febbraio, ma a quanto pare sono diversi i Paesi per i quali gli obiettivi sarebbero troppo ambiziosi rispetto al loro parco immobiliare.

Direttiva europea sulla classe energetica delle case, i Paesi preoccupati

A renderlo noto al quotidiano economico Il Sole 24 Ore è stato Seán Kelly, relatore del testo per i popolari, che ha detto: “Molti Paesi hanno spiegato di ritenere gli obiettivi troppo ambiziosi rispetto al loro parco immobiliare”. Aggiungendo: “Stiamo quindi cercando di introdurre qualche elemento di flessibilità nell’applicazione della direttiva (…) Nelle nostre discussioni a livello di relatori, c’è l’evidente impegno di trovare una intesa, senza però diluire troppo il testo”.

Ma quali sarebbero gli altri Paesi europei preoccupati oltre all’Italia? A quanto pare a ritenere i target troppo ambiziosi sarebbero FranciaFinlandiaOlanda e Spagna.

Come riportato dal Sole 24 Ore, “in alcuni Paesi membri, preoccupa il fatto che la nuova classificazione comunitaria potrebbe ignorare nei fatti gli sforzi effettuati finora a livello nazionale. Altri governi sono invece preoccupati dai costi e dai metodi finanziamento dei lavori”.

Direttiva europea sulle case green, l’iter dei lavori

Il primo voto sulle norme proposte dall’Unione europea per favorire la ristrutturazione degli immobili esistenti e la costruzione di nuovi ad alta efficienza energetica è previsto il 9 febbraio, ma come spiegato al quotidiano economico da un funzionario parlamentare: “Il disagio espresso da molti Paesi membri sul testo presentato da Bruxelles sta avendo un impatto sui lavori parlamentari”.

Ottenuto il via libera in Commissione, la posizione negoziale del Parlamento europeo dovrà essere approvata in plenaria, sarà poi possibile iniziare il negoziato con il Consiglio.

Fonte: idealista.it